XXVII Domenica

tempo ordinario (anno B)

Mc 10, 2-12

L’UOMO NON DIVIDA

CIO’ CHE DIO HA CONGIUNTO

 

uno, uomo, e, donna, camminando, lungo una strada

 

Interrogavano di nuovo Gesù. I discepoli si trovano nella necessità di avere un chiarimento maggiore sull’impossibilità da parte dell’uomo di ripudiare la moglie. Gesù allarga ancora di più il valore del ripudio sottolineando che il ripudio crea una situazione illecita per entrambi i sessi. Questo indica la solidità del rapporto uomo e donna e il suo valore assoluto di fronte a Dio. 

Gesù disse loro: non glielo impedite. Gli apostoli vengono introdotti nella verità di chi accoglie il Regno di Dio e di chi glia appartiene: sono coloro che si fidano dell’amore di Dio e si abbandonano fiduciosamente nelle sue mani.

Una sola carne. Quando l’uomo e la donna si uniscono in matrimonio creano una realtà nuova che esige che gli sposi siano come dei bambini, cioè capaci di accogliersi come dono reciproco.

I farisei hanno una visione maschilista del rapporto. Gesù invece li riporta alla stessa dignità.

Cosa contrasta al dono della vita essenziale nella vita di coppia ma anche nella vita del credente? E’ la durezza del cuore. Un cuore indurito non coglie i valori essenziali della vita e non è capace di mettersi in relazione con Dio.

Il bambino indica la purezza della vita, è qualcosa di sacro come è sacro il matrimonio tra un uomo e una donna.

Per metterlo alla prova. Gesù dopo essersi appellato all’insegnamento della Bibbia rifacendosi a Mosè e al libro della Genesi, non mostra un atteggiamento di rimprovero verso i farisei, cosa invece presente nei confronti dei discepoli verso i quali si indigna per la mancata accoglienza del bambino. Potrebbe succedere che a volte siamo noi a causare un’indignazione verso Gesù quando la nostra fede è abitudinaria.

L’unione degli sposi… Le nozze terrene possono anche indicare la vocazione di ogni credente ad entrare in relazione sponsale con Dio.