I Domenica di Avvento (anno A)

Mt 24,37-44

 

Vegliate…

tenetevi pronti!         

                                             *          *          *

Iniziamo il cammino di Avvento

durante il quale il Signore ci invita a preparare le vie

a Gesù che viene per noi.

Accendiamo la prima candela di questo cammino.

Essa ci ricorda la predicazione dei profeti

che annunciarono con gioia la venuta del salvatore Gesù,

l’Emmanuele, il Dio con noi.

                                                                                                                                                               

 

Preghiamo

O Signore, che hai inviato i profeti

ad annunciare la venuta del Cristo, tuo Figlio,

fa’ rispendere su di noi la tua luce,

perché, illuminati dalla tua Parola,

camminiamo verso di Te con cuore generoso e fedele

 

LA LECTIO

AVVENTO. Inizia il tempo liturgico dell’Avvento che indica la venuta di qualcuno. Normalmente lo colleghiamo al Natale, ma in realtà la liturgia fa dell’Avvento il tempo dell’attesa della seconda venuta di Cristo, in un’attesa nella quale l’uomo è sempre diverso in un cammino a spirale, cioè che pur se ridiscende per le prove non raggiunge mai i punti bassi precedenti, volto verso il Regno. Questo cammino è anche il segno che dice come Cristo sia già venuto e verrà e che tra i due estremi temporali, viene anche oggi nella storia di ciascuno preparando il credente ad accoglierlo nella sua vita.

Tenetevi pronti perché non sapete. In questo cammino la chiesa chiede: dove ti trovi? Come stai camminando?. Il tempo di Avvento vuole svegliarci per dirci quale è la mèta verso la quale occorre camminare. E’ un tempo nel quale oltre a vigilare nella preghiera e nella carità, è dato all’uomo per vedere cosa cercano i propri sensi e per purificarli.

Nell’ora che non immaginate. Questa frase di Gesù potrebbe provocare angoscia, paura, in realtà ci tranquillizza perché di fronte ai tragici eventi della storia il credente viene esortato a fissare lo sguardo sui valori della vita. Dio non viene per giudicarci e punirci, ma per salvarci prendendo parte alle sofferenze e difficoltà degli altri.

Il diluvio. L’evento del diluvio ha travolto tutta la vita dell’uomo producendo un cambiamento di vedute a quelli che lo subiscono.

Mangiavano e bevevano, prendevano moglie… non si accorsero di nulla. La coscienza dell’uomo smette di riconoscere il vero bene, è come assopita ai veri valori e ciò porta l’uomo in perdizione. Questo avviene quando la coscienza è lassa, cioè invischiata nel male senza farsi scrupoli, oppure quando è eccessivamente scrupolosa, cioè rigida nella propria giustizia/ingiustizia e incapace di aprirsi alla misericordia di Dio.