N. S. Gesù Cristo Re dell’universo / B

Gv 18,33b-37

Io Sono Re!

 

 

 

MEDITAZIONE TRATTA DALLA LECTIO

Sei  Tu il…? Dunque tu sei…? Tra le due domande di Pilato, “Sei tu il Re dei Giudei” e “Dunque tu sei re”, l’evangelista Giovanni colloca la rivelazione della regalità di Gesù: “il mio regno non è di questo mondo”. Se il regno di Gesù fosse stato di questo mondo egli non avrebbe avuto nessun problema nel combattere contro il potere di Pilato. Ma il Regno di Gesù è quello dell’amore che non si impone con la forza e la coercizione, bensì con il dono di sé fino alla propria morte, rivelando alla coscienza dell’uomo la verità e la signoria dell’amore.

…i miei servitori avrebbero combattuto. Questo aspetto fa pensare a Pietro che nell’orto degli ulivi prende la spada per difendere Gesù. Ma il Signore non vuole servitori secondo il mondo.

Chiunque è dalla verità, ascolta… E allora quale è la verità? Questa è la verità! Essa non è un’idea o una pura dottrina, ma è Gesù, una persona vero Dio e vero uomo, crocifisso per manifestare l’amore grande che Dio ha per ciascuno di noi. Tale regno dell’amore, a differenza degli altri poteri che possono vincere o perdere, è invincibile ed eterno poiché è manifestazione di un amore che mai verrà meno.

La tua gente ti ha consegnato a me. Il popolo di Gesù consegnandolo a Pilato manifesta di non instaurare un rapporto con Lui. In fondo la gente, nel consegnare Gesù a Pilato, difende se stessa. Questo può avvenire anche a noi ogni qual volta non accogliamo il Cristo e il suo Vangelo e, preferendo la logica del mondo, lo consegniamo ai vari padroni mondani. Nel Vangelo, la stessa logica si riavrà poco più avanti con Barabba; così nella nostra vita di fronte a Gesù o scegliamo il regno del suo amore e del suo perdono oppure quello di Barabba e della sua giustizia.

Tu lo dici! Nel tu sottolineato da Gesù a Pilato ci sono tutti i nostri “tu”. C’è si lo stimolo alla fede, poiché da altri il Procuratore romano è venuto a conoscere Gesù, ma ci sono anche tutte le nostre domande, giustizie, dubbi, convenienze momentanee frutto della logica umana che combattono contro la verità dataci da Cristo. Questa chiamata del Signore esorta ciascuno di noi ad assumere una posizione personale, e allo stesso tempo a fare proprio un desiderio che Gesù stesso ci ha insegnato, quello bene espresso nella preghiera del Padre nostro, ogni qual volta chiediamo a Dio che venga il Suo regno.